Breve Storia del Santuario

Su una piccola collina, a circa 7 Km da Lamezia Terme si trova in tutta semplicità il Santuario di Dipodi. La piccola chiesa domina sin da sempre solitaria e incontrastata un paesaggio l’incomparabile bellezza; per la ricostruzione storica delle sue origini attingiamo da fonti documentate scritte da cui si può tracciare un breve profilo cronologico degli avvenimenti.

La Storia e la Tradizione

Secondo una vecchia cronaca greca, la chiesa di Dipodi fu fatta costruire dall’imperatore Costantino e da Papa Silvestro verso il 314, anche se l’ipotesi più accreditata è che il santuario fu costruito intorno al 1020, perchè durante l’invasione dei Saraceni, in questi luoghi, ci furono diverse battaglie e i Cristiani edificarono la Chiesa in segno di ringraziamento, dopo che Maria apparve loro e, grazie alla sua apparizione, i Cristiani vinsero e scacciarono i barbari invasori da queste terre. 

Nell’Abside della Chiesa vi è un dipinto che rappresenta la Vergine con il Bambinello, con ai lati, un personaggio con la   corona reale ed un papa con la tiara poggiata per terra mentre a destra della Madonna, in atto di pregare, sta un vescovo con la mitra tenuta tra le mani da un angelo. L’autore del dipinto ha voluto rappresentare in questi personaggi Ruggero il Normanno, Callisto II ed Enrico, vescovo protempore di Nicastro. Infatti nel dicembre del 1121, il Santuario venne visitato da papa Callisto II che dopo aver consacrato la cattedrale di Nicastro si stava dirigendo verso Mileto per la consacrazione dell’Abazia della Ss. Trinità, si fermò per alcuni giorni in questo Santuario, elargendo diverse indulgenze. Il dipinto risalente alla metà del 1600, venne restaurato tra il 1957 e il 1958 ad opera del prof. Giorgio Pinna e nel 2013 dalla dott.ssa Romana Buttafuoco di Stefanaconi. 

Secondo la Tradizione, la Madonna di Dipodi apparve in sogno ad una suora del luogo, e le disse di inviare tutti i lebbrosi nei pressi di una “cona”, posta sul lato destro della strada che conduce all’attuale Santuario; scavando in questo punto i lebbrosi avrebbero trovato l’acqua miracolosa e dietro insistenza della suora furono eseguite le istruzioni date dalla Madonna e con stupore, oltre all’acqua, furono trovati anche dei ruderi e in mezzo ad essi un quadro arrotolato raffigurante la vergine Maria. In seguito a questi ritrovamenti si decise di costruire la Chiesa di Dipodi proprio in quel punto, ma le pietre trasportate in prossimità della “cona”, il giorno successivo non venivano ritrovate, cosi per tre giorni, fino a quando la popolazione, pensando che qualcuno stesse rubando le pietre, iniziò a perlustrare la zona, così le pietre per la costruzione  della Chiesa furono rinvenute in un altro luogo, poco distante, sulla vicina collinetta, già disposte a forma di perimetro dell’attuale Santuario, e in seguito a questo avvenimento, ritenuto un miracolo della Madonna, gli abitanti del luogo capirono che la Madonna aveva scelto la collinetta di Dipodi per la propria casa e cosi costruirono la chiesa dove oggi si trova.

Quanto alla vecchia “cona” sita a valle, fu ingrandita e dotata della seguente scritta: “Vieni, infermo, con anima e con fede, che quest’acqua guarisce a chi la crede”. Oggi la suddetta scritta non compare più, forse cancellata dall’usura del tempo.

La “cona”, sin da sempre, prolungamento della chiesa, avvicina pellegrini e lavoratori alla Madonna, che non potendo salire al Santuario per motivi di salute o di lavoro trovano cosi il modo di pregare e ringraziarla nel silenzio della campagna circostante.

Il Santuario nel corso dei secoli ha cambiato denominazione più volte: Maria ss. de Puris, Maria Visita poveri e infine Vergine di Dipodi, con l’emanazione della legge n°3036 del 7 Luglio 1866 del Regno d’Italia, con cui il Santuario di Dipodi è elevato a Santuario di speciale devozione del popolo. Fino al 1830 il Santuario era una stanzetta lunga e stretta con un piccolo altare; possedeva una campana datata 1534, ancora presente nel campanile, e l’immagine dell’ascensione della Vergine al cielo rappresentata su un quadro al centro dell’altare.

Nel 1840 fu costruito l’altare maggiore per devozione della   famiglia Torcia di Feroleto e il 5 febbraio 1840 arrivò nel golfo di Sant’Eufemia la statua della Vergine, un’immagine a tutto tondo di legno massiccio, scolpita da una ditta di Napoli per una spesa di 80 Ducati. Don FrancescoMangani nel 1852 fece costruire, per grazia ricevuta, un organo da un professore di Nicastro recante l’iscrizione “A devozione del Mangani e dei   professori che lo costruirono e cioè Don Giuseppe Tamburelli e suo figlio Rosario”. Nel 1854 furono piantati nel piazzale del Santuario due platani orientali, ancora esistenti.

Nel 1905 venne in visita al Santuario di Dipodi l’arcivescovo di Reggio Calabria, Il cardinale Gennaro Portanova, il quale, meravigliato della semplicità del santuario, scrisse: ”Bello era il santuario nella quiete dei campi, con ampia piazza innanzi, e lungo portico, dalla parte inferiore attaccato alla chiesa, dedicata all’Assunta ed intesa comunemente S. Maria de Puris”.

Ulteriori notizie riportano che nel 1940 le pareti della chiesa erano rivestite di ex voto. Oggi questi ex voto sono custoditi nel Museo Diocesano di Lamezia Terme, e ci ricordano le numerose grazie che la Madonna di Dipodi ha elargito ai suoi devoti; in modo particolare alle donne che si affidano a Lei durante la gravidanza o per il dono di un figlio, o di mamme che La pregano per i figli che devono subire delle operazioni. 

Peregrinatio della Statua della Madonna di Dipodi

Nell’ottobre del 1950 la Madonna di Dipodi venne portata a Feroleto Antico per la solenne proclamazione del dogma dell’assunzione, avvenuta il 1 novembre 1950 con la costituzione apostolica “Munificentissimus Deus” di Papa Pio XII. Il 13 maggio 1962 la Vergine di Dipodiritornerà a Feroleto, dove virimarrà fino al 12 Agosto. Nel 1977 risalì a Feroleto Antico per i lavori di restauro del Santuario fino alla festa del 1978. Bisogna ricordare che fino a pochi anni fa nel traslare la Vergine da Feroleto a  Dipodi avveniva il rito delle verginelle, che organizzava donna Bettina Serrao ponendo sulla testa delle verginelle delle coroncine di fiori bianchi in sostituzione dell’abito bianco.

Un antico canto intonato lungo la strada per Dipodirecitava:   “Nuijamu a visitare la Madonna, lujuarnu de la Vergine Maria ca de lucialu siti a colonna, siti a fhede e lla speranza mia”. Questa tradizione è stata recuperata da pochi anni, per volontà di alcuni devoti, per cui il rito delle Verginelle si celebra nel pomeriggio del 13 Agosto, di ogni anno, in occasione della tradizionale processione per le vie della contrada di Dipodi.

Altre Peregrinatio della Statua della Madonna di Dipodi sono avvenute nel maggio del 2005 a Feroleto Antico e poi in Cattedrale per il mese Mariano, cosi nel 2006, 2007, 2008, 2009.

Nel 2013 in occasione della Chiusura dell’Anno della Fede la Madonna di Dipodi ha visitato tutte le parrocchie della Città di Lamezia Terme, in ottobre (dall’11 al 13) Cattedrale, (dal 13 al 15) S.M.Maggiore, (dal 15 al 17) S.Domenico, (dal 17 al 20) S.Antonio, (dal 20 al 22) B.V.del Rosario, (dal 22 al 24) B.V.Soccorso di Magolà, (dal 24 al 27) S.Teodoro, (dal 27 al 30) La Pietà, (dal 30 al 01) Natività della B.V.Maria di Bella, nel mese di Novembre (dall’ 1 al 4) Carmine di Sambiase, (dal 4 al 06) S.Pancrazio, (dal 6 all’8) S.M.delle Grazie, (dall’8 al 10) S.Raffaele Arcangelo, (dal 10 al 13) S.Giovanni Battista s.Eufemia, (dal 13 al 15) S.Giovanni Calabria, (dal 15 al 17) S.Giuseppe Artigiano, (dal 17 al 19) Redentore, (dal 19 al 22) S.MariaGoretti, (dal 22 al 24) S.Chiara, dalla Chiesa di Santa Chiara nel pomeriggio del 24 novembre la Madonna di Dipodi è rientrata in processione con il Vescovo e i Sacerdoti della Diocesi e il popolo dei Devoti.

Dal 02 al 07 dicembre 2013 è salita a Feroleto Antico per poi proseguire nei giorni 07 e 08 a Ievoli e S.Michele.

Nel 2014 dal 18 al 21 Maggio a Zangarona e Frionti, il 28 Novembre per l’apertura dell’anno della Vita Consacrata la   Madonna di Dipodi è giunta nella Chiesa di S.Antonio  e da lì nella tarda serata è stata portata in processione in Cattedrale  e vi è rimasta fino a giorno 30.

Nel 2015 per il mese di Maggio la Madonna è andata nella Parrocchia di Maida dal 15 al 17 Maggio.

15 Sabati Maggiori della Madonna

Antica tradizione del santuario, sono i quindici Sabati in onore della Madonna. Originariamente i Sabati in onore della Madonna erano 9 ma con il passar del tempo crebbero fino ad arrivare a 15; iniziano con il Primo Sabato di Maggio e finiscono con il Sabato che precede la Festa della Madonna di Dipodi. Nel convento di Sant’Agostino la tradizionale Quindicina si svolse dal 30 Luglio al 13 Agosto del 1886, fino al 1940, anno in cui fu venduto il Convento e trasformato in deposito. Nel 1903 questa tradizione fu temporaneamente interrotta per la  decadenza del convento e della Chiesa.

In occasione dei quindici Sabati della Madonna nel 2012 è stata restaurata la “cona” che si trova sulla S.S. 118 che fiancheggia il Santuario, gli affreschi sono stati eseguiti da Suor Ecclesia delle suore oblate benedettine di Santa Scolastica del monastero della Resurrezione in San Michele di Serrastretta.

02 Aprile Giorno del Perdono di Dipodi

Rettore del Santuario dal 07 dicembre 2011 è Don Antonio Agostino Astorino, che nel 2012, sotto il Vescovo Luigi Cantafora, ha restaurato la Chiesa.

Il 02 Aprile 2014 il Vescovo nel X° anniversario dell’ingresso in Diocesi, riapriva il Santuario al Culto e dedicava il nuovo Altare, concedendo l’ìndulgenza Plenaria a tutti i devoti che visiteranno il Santuario nel giorno dell’anniversario della Dedicazione.

In questa occasione è stata realizzata una nuova campana con su incisa l’immagine della Madonna.

Porta Santa

Nel pomeriggio del 13 dicembre 2015 nel Santuario di Dipodi è stata aperta la Porta Santa per il giubileo straordinario della Misericordia, diventando cosi per la prima volta nei suoi mille anni di storia una Chiesa Giubilare. Questo grazie al Vescovo Cantafora che seguendo le indicazione di Papa Francesco, ha scelto questa Chiesa come sede Giubilare.